La pandemia da Covid-19 ha cambiato le abitudini lavorative per tante persone. Molte imprese e aziende hanno adottato metodi di lavoro agili, consentendo ai propri dipendenti di lavorare da casa, per tutelare sé stessi e gli altri.
Nel 2022, in una fase di convivenza con il virus, alcuni lavoratori sono rientrati nei propri uffici, altri hanno continuato a lavorare in modalità smart working.
Nell’ultimo anno, però, si è verificato anche un aumento vertiginoso dei costi dell’energia. La domanda sorge, dunque, spontanea: lavorare da casa conviene? E, soprattutto, a chi conviene?
Vediamo insieme quali sono i pro e i contro del lavoro agile e quale legame c’è tra smart working e bollette per gli utenti domestici e aziende.
Da una ricerca dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano presentata lo scorso 20 ottobre, è emerso che in Italia i lavoratori da remoto attualmente sono circa 3 milioni e mezzo, in diminuzione rispetto al 2021.
Il calo si è registrato principalmente nella Pubblica Amministrazione e nelle Piccole Medie Imprese.
Le grandi aziende, al contrario, hanno visto un incremento del ricorso al lavoro agile: si parla di metà degli smart worker totali.
Le spese vive sono una preoccupazione reale per tutti, in particolare per chi si trova a trascorrere molto tempo a casa, anche per lavorare.
Secondo un’indagine di AltroConsumo condotta per il Sole24Ore lo smart working peserebbe, infatti, sulle tasche dei lavoratori, e sulle loro bollette di luce e gas con un aumento compreso tra i 298 e i 323 euro per l’energia elettrica e fino ai 476 euro per il gas.
Se si guarda al dato complessivo del risparmio per i lavoratori in smart working, la cifra ammonta a 600 euro l’anno. Come si è arrivati a questo dato?
Nel computo delle spese affrontate da un lavoratore prese in considerazione dallo studio, non rientrano solo i numeri riguardanti l’energia: il calcolo è stato effettuato su diverse voci di costi sostenuti dai lavoratori.
Alcuni di questi costi possono subire un aumento, compensato, però, da quelli ridotti per carburante, trasporti e babysitter.
Il bilancio delle spese resta, quindi, positivo per gli smart worker: lavorare da casa, o in modalità ibrida, continua a garantire un risparmio nonostante gli aumenti legati a gas e luce.
Dal canto loro, anche le aziende si trovano a dover far fronte a un aumento dei costi in alcuni casi insostenibili.
Lo smart working ha un grande potenziale per i lavoratori e per le aziende, ma necessita di una gestione regolamentata.
Se adeguatamente normato, lo smart working può trainare la transizione digitale e implementare il metodo di lavoro per obiettivi.
Lavorare da casa può diventare un’occasione di miglioramento del work-life balance. Tra effetti positivi dello smart working evidenziati da ricerche recenti ci sono proprio un migliore equilibrio con la vita privata e alimentazione sana.
Ultimo ma non meno importante: per risparmiare sulla bolletta ci sono piccoli accorgimenti quotidiani da adottare e abitudini di consumo che aiutano ad avere stili di vita più sostenibili, qui vi raccontiamo come.
Con Onda Più siamo al vostro fianco per aiutarvi a consumare meno e a consumare meglio.
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